Sempre più famiglie scelgono il fotovoltaico per ridurre la bolletta e aumentare la propria indipendenza energetica. Ma cosa succede se la rete elettrica va via improvvisamente? Per rispondere a questa esigenza entra in gioco la backup box, un sistema di sicurezza che assicura alimentazione ai dispositivi essenziali anche in caso di interruzione della rete.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come funziona e in quali casi può essere utile.
Cos'è una backup box
La backup box è un dispositivo che si integra all’impianto fotovoltaico per garantire energia ai carichi critici (cioè alle apparecchiature fondamentali come frigorifero, modem, luci d’emergenza o dispositivi medici) anche durante un’interruzione della fornitura elettrica dalla rete.
A differenza delle batterie di accumulo, che servono principalmente per immagazzinare l’energia solare e usarla quando conviene (di sera o nei giorni nuvolosi), la backup box ha il compito specifico di mantenere in funzione alcuni apparecchi selezionati durante un blackout. Infatti, in caso di assenza di corrente, l’inverter si spegne per motivi di sicurezza e con lui anche le batterie. La backup box, invece, attiva un circuito alternativo per assicurare continuità a quei dispositivi che non possono restare spenti.
Come funziona il sistema di backup
In condizioni normali, l’impianto fotovoltaico produce e consuma energia in parallelo con la rete. Ma quando quest’ultima viene a mancare, entra in funzione la backup box: isola i carichi critici dal resto dell’impianto domestico e attiva una linea indipendente che attinge energia dalle batterie (se presenti) o direttamente dai pannelli, se è possibile.
È importante sapere che non tutta la casa rimane alimentata: la corrente sarà disponibile solo su una presa specifica o su un circuito secondario dedicato. Per coprire tutti gli ambienti bisognerebbe progettare un impianto off-grid, con costi e complessità molto superiori.
Idealmente, la backup box dovrebbe essere installata insieme a inverter e batterie, così da assicurare una gestione integrata e reattiva dell’energia.
I principali modelli: Huawei e Zucchetti
Tra le soluzioni più diffuse per i sistemi di backup ci sono due produttori molto noti anche nel mondo del fotovoltaico: Huawei e Zucchetti. Vediamoli più da vicino.
Huawei Backup Box
La backup box di Huawei si collega all’inverter e rileva automaticamente le interruzioni di rete. Quando la corrente viene a mancare, l’inverter passa in modalità standby e alimenta i carichi critici tramite un circuito dedicato. Quando la rete torna attiva, il sistema si riaggancia senza interventi manuali.
Uno dei vantaggi di Huawei è la possibilità di gestire in modo intelligente i dispositivi collegati, selezionando quali mantenere alimentati in caso di blackout. Un’opzione utile per chi vuole ottimizzare il consumo della batteria durante le emergenze.
Zucchetti Backup Integrata
Nel caso di Zucchetti, la funzione di backup è già integrata nell’inverter. Il modello ibrido ZCS Azzurro HYD6000-ZSS è in grado di attivarsi in modalità EPS (Emergency Power Supply) per fornire corrente ai carichi critici anche in caso di blackout.
Questa configurazione è molto apprezzata per la sua semplicità e per l’integrazione completa tra inverter, sistema di accumulo e backup. Inoltre, è compatibile con installazioni monofase, le più comuni nelle abitazioni italiane.
Quando è utile installare una backup box?
In Italia le interruzioni di corrente non sono frequenti, ma in alcune zone o in presenza di carichi particolarmente delicati (come sistemi di teleassistenza, frigoriferi con farmaci, attrezzature da smart working o dispositivi medici) una backup box può fare la differenza.
Si tratta di una protezione in più che garantisce tranquillità e continuità operativa, anche in situazioni impreviste.
Per questo installare un impianto fotovoltaico con batteria e backup box è una scelta completa per chi vuole massimizzare l’indipendenza energetica e assicurarsi una fornitura continua anche durante i blackout.