Chi intende usufruire di bonus fiscali per lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico – come l’installazione di un impianto fotovoltaico o di una pompa di calore– deve prestare attenzione a un passaggio fondamentale: il bonifico parlante.
Questo particolare tipo di pagamento è richiesto dalla normativa per poter ottenere le detrazioni previste dalla legge. In questa guida, troverai in modo semplice tutto ciò che serve sapere per compilarlo in modo corretto e non rischiare di perdere gli incentivi.
Che cos'è un bonifico parlante
Il bonifico parlante è un bonifico bancario o postale che include alcune informazioni fiscali precise, necessarie per certificare che la spesa effettuata rientra tra quelle detraibili.
A differenza del bonifico tradizionale, il bonifico parlante specifica:
- Chi effettua il pagamento (compreso il codice fiscale);
- Il beneficiario (con partita IVA o codice fiscale);
- Il motivo del pagamento, con riferimento alla normativa fiscale che consente la detrazione.
La sua funzione principale è garantire la tracciabilità della spesa, così da permettere all’Agenzia delle Entrate di riconoscere il diritto alla detrazione.
Quando è obbligatorio usarlo
Questo tipo di bonifico è richiesto ogni volta che si richiedono bonus fiscali per interventi come:
- Lavori di ristrutturazione edilizia;
- Miglioramenti energetici (es. installazione di pompe di calore, impianti fotovoltaici, caldaie efficienti);
- Interventi antisismici;
- Riqualificazione delle facciate;
- Realizzazione o sistemazione di aree verdi;
- Acquisto di arredi (in caso di ristrutturazione).
Non importa che l’intervento sia realizzato in un’abitazione privata, in un condominio o in un edificio aziendale: se si vuole accedere all’incentivo, serve il bonifico parlante.
Chi può farlo
Possono effettuare il bonifico parlante e beneficiare delle detrazioni:
- I proprietari dell’immobile;
- Gli inquilini o comodatari;
- I familiari conviventi (se sostengono la spesa);
- Gli amministratori di condominio per le parti comuni;
- Società o enti (se previsti dalla normativa).
L’importante è che chi effettua il bonifico sia anche intestatario della fattura.
Come fare un bonifico parlante
Il bonifico può essere eseguito:
- Online, tramite home banking (sezione apposita dedicata alle detrazioni fiscali);
- In filiale, presso banca o ufficio postale, utilizzando l’apposito modulo.
Come fare un bonifico parlante con le Poste
Anche le Poste permettono di effettuare un bonifico parlante, offrendo così una valida alternativa a chi preferisce utilizzare i servizi postali per gestire le proprie operazioni finanziarie.
Uno dei principali vantaggi è la possibilità di scegliere tra più modalità operative: il bonifico può infatti essere effettuato comodamente online, accedendo al sito ufficiale di Poste o tramite l'app mobile, oppure direttamente di persona presso uno degli sportelli postali presenti sul territorio.
Chi opta per l’ufficio postale può richiedere un modulo specifico per il bonifico parlante, che consente di inserire tutte le informazioni obbligatorie, come i dati del destinatario, l’importo e la causale conforme alle indicazioni previste per accedere alle agevolazioni fiscali.
Una volta compilato, sarà il personale dell’ufficio postale a occuparsi della trasmissione dell’operazione, garantendo il corretto inserimento delle informazioni richieste.
Grazie a questa doppia possibilità – online o allo sportello – il bonifico parlante tramite Poste Italiane rappresenta una soluzione pratica e accessibile, pensata per chi desidera ottenere le detrazioni fiscali previste per interventi di efficienza energetica, ristrutturazioni edilizie e altri bonus casa.
Come compilare correttamente un bonifico parlante per ottenere le detrazioni fiscali
Prima di procedere con la compilazione, assicurati di avere a disposizione tutte le informazioni richieste. Ecco i principali dati da inserire:
- Dati del soggetto che effettua il pagamento: nome, cognome e codice fiscale di chi sostiene economicamente l’intervento. Se più persone contribuiscono alla spesa, è fondamentale indicare i dati anagrafici di ciascuno. Nel caso di lavori condominiali, servono i dati dell’amministratore e il codice fiscale dell’inquilino che effettua il pagamento;
- Dati del destinatario del pagamento: ovvero l’impresa o il professionista che ha realizzato i lavori. Devono essere indicati il codice fiscale o la partita IVA;
- Causale del versamento: questa voce dev'essere compilata con attenzione. Occorre specificare il numero della fattura relativa all’intervento e fare riferimento alla normativa che regola le detrazioni fiscali. Ad esempio, per interventi di efficienza energetica, bisognerà riportare l’art. 16-bis del DPR 22 dicembre 1986. Inserire correttamente questi dati facilita l’ottenimento delle agevolazioni.
A seconda del tipo di intervento, cambiano le leggi di riferimento. Ecco una tabella riepilogativa:
Intervento | Riferimento da usare nella causale |
---|---|
Ristrutturazione edilizia | Art. 16-bis del DPR 917/1986 |
Riqualificazione energetica | Legge 296/2006, commi 344-347 |
Sismabonus | DL 63/2013, art. 16, commi 1-bis e successivi |
Bonus mobili | DL 63/2013 |
Bonus facciate | Legge 160/2019 |
Bonus verde | Legge di Bilancio 2018, commi 12-15 |
Infine, ricorda sempre di conservare sia la fattura che la ricevuta del bonifico: potrebbero essere richieste in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Come rimediare ad un bonifico parlante compilato in modo errato
Può capitare, durante la compilazione di un bonifico parlante, di commettere un errore. Ma niente panico: l’Agenzia delle Entrate prevede la possibilità di correggere la situazione senza perdere il diritto alle detrazioni fiscali.
Nel caso in cui il bonifico non sia stato compilato correttamente — ad esempio per una causale mancante, un codice fiscale sbagliato o l’utilizzo di un canale non idoneo — il contribuente ha l’opportunità di rifare il pagamento nel modo corretto, inviando un nuovo bonifico conforme alle specifiche richieste.
In alternativa, in alcune circostanze, è possibile evitare un nuovo versamento grazie a una dichiarazione sostitutiva fornita dall’impresa che ha eseguito i lavori. Questo documento certifica che l’importo ricevuto è stato regolarmente registrato nei conti aziendali e che verrà incluso nel reddito imponibile dell’impresa. In pratica, diventa una garanzia formale che consente di accedere comunque alla detrazione, anche se il primo bonifico non era perfettamente in regola.
Questa possibilità introdotta dall’Agenzia delle Entrate rappresenta un’importante apertura verso una gestione più flessibile degli incentivi fiscali.
Spese che non richiedono il bonifico parlante
Quando si affrontano lavori di ristrutturazione o interventi per l’efficienza energetica, è fondamentale sapere che non tutte le spese devono essere saldate tramite bonifico parlante.
Esistono infatti alcune voci di spesa che, pur facendo parte del progetto complessivo, non necessitano di questa modalità di pagamento, in quanto non sono detraibili ai fini fiscali. Tra queste troviamo:
- I bolli e i diritti di segreteria legati al rilascio di permessi e autorizzazioni edilizie;
- Gli oneri di urbanizzazione;
- La tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
Sebbene questi costi siano parte integrante del lavoro complessivo, non danno diritto a detrazioni fiscali. Di conseguenza, possono essere pagati con modalità standard, senza bisogno di utilizzare il bonifico parlante.
Per evitare errori e garantire la corretta gestione dei pagamenti, è sempre opportuno informarsi in anticipo su quali spese siano effettivamente detraibili. In caso di dubbi, il consiglio è di rivolgersi a un consulente fiscale o a un tecnico abilitato, oppure di consultare le linee guida aggiornate dell’Agenzia delle Entrate.
Differenze tra bonifico parlante e bonifico ordinario
Quando si tratta di effettuare dei pagamenti, è importante distinguere tra bonifico ordinario e bonifico parlante, poiché hanno finalità e requisiti ben diversi.
Il bonifico ordinario non richiede particolari specifiche: bastano l’IBAN del destinatario, l’importo e una causale generica.
Il bonifico parlante, invece, deve contenere informazioni dettagliate che permettano all’Agenzia delle Entrate di verificare l’effettiva correttezza e ammissibilità della spesa.
Bonifico Ordinario | Bonifico Parlante | |
---|---|---|
Finalità | Trasferimento semplice di fondi | Pagamenti per lavori che danno accesso a detrazioni fiscali |
Canale di esecuzione | Online o presso sportelli bancari | Online o presso sportelli, ma con modulo specifico |
Formalità richieste | Nessuna particolare | Informazioni obbligatorie per la tracciabilità fiscale |
Utilizzo tipico | Operazioni comuni (affitto, bollette, rimborsi, ecc.) | Pagamento per lavori edilizi, acquisto di mobili legati a ristrutturazioni |
Dati richiesti | IBAN, importo, causale generica | IBAN, importo, tipo di bonus, riferimento normativo, dati fiscali e dati della fattura |
Questa distinzione è fondamentale: usare un bonifico ordinario al posto di uno parlante potrebbe comportare la perdita del diritto alle detrazioni.
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