Se hai un impianto fotovoltaico o stai pensando di installarne uno avrai sentito parlare del Ritiro Dedicato. Questa modalità di vendita dell’energia al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è una soluzione semplice, diretta e conveniente per monetizzare l’energia elettrica immessa in rete.
Nel 2025, il Ritiro Dedicato presenta alcune novità che ne migliorano la gestione e rendono ancora più interessante questa opzione, soprattutto per chi vuole ottenere un ritorno economico dal proprio impianto senza dover stipulare contratti con operatori privati del mercato energetico.
Vediamo dunque in cosa consiste, quali sono i vantaggi e le novità per quest'anno.
Cos'è il Ritiro Dedicato del GSE
Il Ritiro Dedicato è un meccanismo attraverso il quale il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ritira l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione, dando al produttore un corrispettivo economico sulla base dei prezzi zonali orari dell’energia elettrica.
Ecco come funziona: quando un impianto fotovoltaico produce più energia di quella autoconsumata, l’energia in eccesso viene immessa nella rete elettrica nazionale. Attraverso il Ritiro Dedicato l’energia immessa viene misurata da un contatore bidirezionale installato dal gestore di rete e il GSE acquista tale energia direttamente dal produttore.
Il prezzo di acquisto è determinato secondo il prezzo zonale orario (il valore dell’energia in quella specifica area geografica e in quella fascia oraria) e i pagamenti avvengono mensilmente o bimestralmente, direttamente sul conto corrente indicato dal produttore.
Il produttore non deve stipulare contratti di vendita con altri operatori e non si espone alle dinamiche complesse del mercato libero: tutto viene gestito dal GSE con modalità semplificate.
Chi può aderire
- I titolari di impianti alimentati da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento (CAR);
- Gli impianti con potenza nominale fino a 10 MW (nel caso del fotovoltaico, si tratta solitamente di impianti di dimensioni anche molto inferiori);
- Soggetti privati (famiglie, professionisti, aziende) e soggetti pubblici.
L’adesione al Ritiro Dedicato avviene tramite il portale del GSE e prevede una procedura online abbastanza semplice, con tempi di attivazione generalmente inferiori a 60 giorni dalla richiesta.
Le novità del Ritiro Dedicato nel 2025
Il 2025 segna un cambiamento significativo nel panorama delle energie rinnovabili in Italia, con la fine del meccanismo dello Scambio sul Posto (SSP) per i nuovi impianti entrati in esercizio dal 29 maggio 2025. Questa transizione rende l'adozione del Ritiro Dedicato (RID) la principale modalità di valorizzazione dell'energia immessa in rete per i nuovi produttori perchè i nuovi impianti dovranno necessariamente adottare il Ritiro Dedicato per la gestione dell'energia non autoconsumata.
Il Ritiro Dedicato offre una serie di vantaggi, tra cui:
- semplicità gestionale (il GSE si occupa direttamente del ritiro e della remunerazione dell'energia immessa in rete, semplificando le procedure per il produttore);
- trasparenza economica (i corrispettivi sono calcolati in base ai prezzi zonali orari dell'energia elettrica, quindi la remunerazione è equa e trasparente);
- compatibilità con l'autoconsumo (il RID si integra facilmente con le soluzioni di autoconsumo, quindi i produttori possono massimizzare l'utilizzo dell'energia prodotta).
Cosa significa tutto questo per i produttori di energia? Devono considerare attentamente questa transizione e valutare le implicazioni economiche e operative dell'adozione del Ritiro Dedicato.
Differenze con lo scambio sul posto
Caratteristica | Scambio sul Posto (SSP) | Ritiro Dedicato (RID) |
Modalità di valorizzazione | Compensazione tra energia immessa e prelevata dalla rete | Vendita dell'energia in eccesso al GSE |
Meccanismo di remunerazione | Contributo in conto scambio calcolato su base annuale | Pagamento mensile basato su prezzo zonale orario o prezzo minimo garantito |
Destinazione dell'energia | Autoconsumo prioritario; l'eccedenza viene compensata con i prelievi futuri | Autoconsumo prioritario, l'eccedenza viene venduta direttamente al GSE |
Requisiti di accesso | Impianti fino a 500 kW attivati entro il 29 maggio 2025 | Impianti di qualsiasi potenza; obbligatorio per impianti attivati dopo il 29 maggio 2025 |
Durata del contratto | 15 anni dalla data di attivazione | Rinnovabile annualmente con possibilità di recesso con preavviso di 60 giorni |
Gestione amministrativa | Richiede monitoraggio dell'energia immessa e prelevata; calcoli complessi | Gestione semplificata, il GSE si occupa della vendita e dei pagamenti |
Compatibilità con incentivi | Non compatibile con alcuni incentivi | Compatibile con vari incentivi, inclusi quelli per autoconsumo collettivo e comunità energetiche |
Fiscalità | Generalmente non imponibile per impianti fino a 20 kW su edifici residenziali | I proventi sono considerati reddito e devono essere dichiarati fiscalmente |
Convenienza economica | Più vantaggioso per impianti con elevato autoconsumo e bilanciamento tra immissioni e prelievi | Più adatto per impianti con produzione eccedente e basso autoconsumo |
Ritiro Dedicato e Dichiarazione dei Redditi
Il ritiro dedicato è una vera e propria una vendita di energia da parte del titolare della convenzione nei confronti del GSE e quindi costituisce reddito, anche se non si esercita abitualmente attività commerciale.
La conseguenza è che anche il RID vada sempre dichiarato nel modello unico/730, nello specifico:
- nel quadro D rigo D5 per chi presenta il modello 730
- nel quadro RL rigo RL14 per chi compila il modello Unico.
Nello specifico, per le persone fisiche che non svolgono attività d'impresa o di lavoro autonomo, se l'impianto ha una potenza non superiore a 20 kW ed è asservito all'abitazione, i proventi derivanti dalla cessione parziale dell'energia sono considerati "redditi diversi" ai sensi dell'art. 67, comma 1, lettera i) del TUIR. Questi importi devono essere dichiarati:
- nel Modello 730, Quadro D, rigo D5, utilizzando il codice 1;
- nel Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico), Quadro RL, rigo RL14, colonna 2.
È importante notare che, anche se tali importi non sono precompilati dall'Agenzia delle Entrate, il contribuente è tenuto a inserirli manualmente nella dichiarazione dei redditi.
In caso di cessione totale dell'energia elettrica o se l'impianto non è asservito all'abitazione (indipendentemente dalla potenza), l'attività è considerata commerciale abituale. Pertanto, le somme percepite costituiscono componenti positivi di reddito d'impresa e il soggetto responsabile dell'impianto deve:
- aprire una partita IVA;
- emettere fatture per le cessioni di energia;
- adempiere a tutti gli obblighi fiscali previsti per le attività imprenditoriali.
Perché conviene il Ritiro Dedicato con il Fotovoltaico
Il Ritiro Dedicato è, ad oggi, la formula più semplice ed efficace per monetizzare l’energia in eccesso prodotta da un impianto fotovoltaico. Attraverso il GSE, anche i piccoli produttori possono vendere l’energia come farebbe un grande operatore, senza intermediari, contratti con venditori o complicazioni burocratiche.
Infine, il Ritiro Dedicato è compatibile con detrazioni fiscali (es. Bonus Ristrutturazioni) e incentivi per l’autoconsumo collettivo. Questo significa che chi ha beneficiato di agevolazioni fiscali può comunque aderire al RID e ottenere un ulteriore ritorno economico.