Il futuro dell’energia sostenibile passa anche dai piccoli comuni. Con il Decreto CACER del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), pubblicato il 24 gennaio 2024, si apre una nuova e importante opportunità per incentivare la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nei territori con meno di 50.000 abitanti, grazie ai fondi stanziati dal PNRR.
2,2 miliardi per le Comunità Energetiche nei piccoli comuni
Il Decreto CACER destina 2,2 miliardi di euro per sostenere lo sviluppo delle CER nei comuni italiani. L’obiettivo è semplice ma ambizioso: favorire la produzione e l’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile, coinvolgendo famiglie, imprese e amministrazioni locali nella transizione energetica.
Inizialmente rivolto ai comuni con meno di 5.000 abitanti, il provvedimento è stato ampliato con il decreto del 26 giugno 2024, estendendo l’accesso all’incentivo anche ai comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti.
Le nuove agevolazioni per chi aderisce
Con il decreto del 26 giugno, oltre all’estensione dei beneficiari, sono state introdotte importanti semplificazioni:
- Tempi più flessibili: i lavori devono essere completati entro il 30 giugno 2026 e l’entrata in esercizio degli impianti deve avvenire entro 24 mesi dal completamento, comunque non oltre il 31 dicembre 2027;
- Anticipo maggiorato: l’anticipo del contributo sale dal 10% al 30% su richiesta, con saldo finale erogato al completamento dei lavori;
- Compatibilità con altri incentivi: non si applica alcuna riduzione del contributo anche in caso di cumulo con altri incentivi, inclusi quelli destinati a persone fisiche. Ciò significa che non è cumulabile con le altre detrazioni fiscali previste.
Importante: le nuove misure si applicano anche alle richieste presentate prima dell’entrata in vigore del decreto.
Scadenze e modalità di richiesta
Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato la proroga della scadenza per la presentazione delle domande: c’è tempo fino al 30 novembre 2025 per accedere al contributo attraverso il portale SPC – Sistemi di Produzione e Consumo gestito dal GSE.
Chi può accedere al contributo?
Il soggetto richiedente deve essere colui che sostiene l’investimento per la realizzazione di un impianto fino a 1 MW di potenza, inserito in una CER e situato in un comune con popolazione inferiore a 50.000 abitanti.
Sono ammissibili:
- Impianti fotovoltaici nuovi o potenziati, con componenti completamente nuovi;
- Sistemi di accumulo per l’energia prodotta;
- Progetti con avvio dei lavori successivo alla presentazione della domanda;
- Impianti situati sotto la stessa cabina primaria della CER o del Gruppo di Autoconsumo.
Inoltre, tutti i progetti devono rispettare il principio DNSH (“Do No Significant Harm”), ovvero non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali.
Quanto vale il contributo?
Il contributo è a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili, con i seguenti massimali:
- 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW;
- 1.200 €/kW per impianti da 20 a 200 kW;
- 1.100 €/kW per impianti da 200 a 600 kW;
- 1.050 €/kW per impianti da 600 a 1.000 kW.
Incentivo aggiuntivo sull’energia condivisa
Oltre al contributo iniziale, chi partecipa a una CER riceverà per 20 anni un incentivo per l’energia condivisa:
- 0,11 €/kWh per le Comunità Energetiche Rinnovabili;
- 0,10 €/kWh per i Gruppi di Autoconsumo.
Chi ha beneficiato del contributo a fondo perduto del 40% riceverà comunque questo incentivo, ma con una riduzione del 50% sulla tariffa premio.
Un’opportunità concreta per territori e comunità
Il contributo PNRR rappresenta una leva concreta per accelerare la transizione energetica nei piccoli e medi comuni italiani, rafforzando la partecipazione attiva dei cittadini e promuovendo un modello energetico più democratico, locale e sostenibile.
Da oggi, con procedure più semplici, soglie più ampie e incentivi più generosi, entrare in una Comunità Energetica è più accessibile che mai.
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