Bonus e incentivi per pompe di calore 2025

Bonus e incentivi per pompe di calore 2025

La fine delle detrazioni fiscali per le caldaie alimentate a combustibili fossili segna un punto di svolta per la transizione ecologica nel nostro Paese. La decisione, in linea con la direttiva europea “Case Green”, punta a ridurre l’impatto ambientale degli edifici e a incentivare soluzioni più sostenibili.

La fine delle detrazioni fiscali per le caldaie alimentate a combustibili fossili segna un punto di svolta per la transizione ecologica nel nostro Paese. La decisione, in linea con la direttiva europea “Case Green”, punta a ridurre l’impatto ambientale degli edifici e a incentivare soluzioni più sostenibili.

Dal 2025, chi vorrà accedere a benefici fiscali dovrà abbandonare le tradizionali caldaie a gas e orientarsi verso tecnologie ecologiche come pompe di calore, sistemi solari termici o caldaie a biomassa. 

Scopriamo insieme le novità principali, dalle modifiche al sistema di detrazioni all’aggiornamento del Conto Termico e come queste misure contribuiranno a una nuova era di sostenibilità per il patrimonio edilizio italiano.

Stop al bonus caldaie, ma via libera alle pompe di calore

La Commissione Bilancio della Camera ha approvato un importante emendamento alla manovra finanziaria, sancendo la fine delle detrazioni fiscali per le caldaie alimentate a combustibili fossili. Questo provvedimento si allinea alla direttiva europea “Case Green” (Epbd), che punta a ridurre l’impatto ambientale degli edifici. 

A partire dal 2025, le agevolazioni per l'acquisto e l’installazione di caldaie a gas, sia attraverso l’Ecobonus che il bonus ristrutturazioni, non sono più disponibili. La ragione di questa svolta è legata alle nuove linee guida della direttiva europea, che vietano incentivi per le caldaie alimentate da combustibili fossili, a meno che non siano alimentate per almeno il 51% da fonti rinnovabili come il biogas. 

Chi desidera usufruire di benefici fiscali dovrà orientarsi su soluzioni più ecologiche, come pompe di calore, sistemi solari termici o caldaie a biomassa. La misura fa parte di un piano più ampio per accelerare la transizione ecologica e promuovere edifici a basso impatto ambientale. Per le abitazioni principali, la detrazione rimarrà al 50%, mentre per le seconde case sarà al 36%, ma senza includere le caldaie tradizionali.

Dal 2025, quindi, le caldaie a gas saranno escluse dalle agevolazioni fiscali previste per il recupero edilizio e l’efficientamento energetico.

Ecobonus con detrazione del 50% per pompe di calore ad alta efficienza

La Legge di Bilancio 2025 introduce nuove misure dedicate all’efficientamento energetico delle abitazioni, con particolare attenzione all’edilizia residenziale pubblica (ERP) e alle case di famiglie a basso reddito o in condizioni di vulnerabilità economica.

Per le spese sostenute nel 2025, la detrazione fiscale prevista è del 36%, mentre scenderà al 30% per le spese effettuate negli anni 2026 e 2027. Tuttavia, per le abitazioni principali, le aliquote saranno maggiorate: il beneficio fiscale sarà del 50% per il 2025 e del 36% per gli anni successivi. Le detrazioni saranno ripartite in 10 rate annuali di pari importo.

L’Ecobonus, concepito come agevolazione fiscale (IRPEF o IRES), è riconosciuto per interventi di riqualificazione energetica su immobili residenziali, comprese abitazioni unifamiliari e condomini. Tra le opere incentivabili rientra la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi a pompe di calore ad alta efficienza.

Oltre a queste agevolazioni fiscali, la legge prevede una nuova misura non fiscale dedicata a soggetti con specifici requisiti di reddito, subordinata a interventi che garantiscano un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di almeno il 30%.

Questo nuovo “Ecobonus” sarà finanziato con oltre un miliardo di euro provenienti dall’investimento 17 della Missione 7 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le risorse saranno distribuite con una quota del 65% a fondo perduto, mentre il restante 35% sarà coperto da investimenti privati, sostenuti dalla garanzia SACE e con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti come partner finanziario.

Queste misure rappresentano un passo importante verso la sostenibilità energetica e il miglioramento del patrimonio edilizio italiano, con un’attenzione particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Conto Termico 3.0

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha presentato una bozza di decreto per il Conto Termico 3.0, destinato a incentivare interventi di piccola scala volti a migliorare l’efficienza energetica e a promuovere la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Questo aggiornamento si basa sulle disposizioni del Decreto Ministeriale del 16 febbraio 2016, noto appunto come "Conto Termico".

Tra gli interventi ammessi figurano quelli di piccole dimensioni mirati alla produzione di energia termica rinnovabile, come la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con sistemi alimentati da fonti rinnovabili. In particolare, è incentivata l’installazione di pompe di calore, sia elettriche che a gas, incluse quelle geotermiche.

La nuova versione del Conto Termico amplia significativamente la platea dei soggetti beneficiari. Oltre agli enti pubblici e ai privati, saranno ammessi anche i membri delle comunità energetiche rinnovabili e delle configurazioni di autoconsumo diffuso. Inoltre, gli enti del terzo settore, ora equiparati alla pubblica amministrazione, potranno accedere agli incentivi.

Un’altra importante novità riguarda l’estensione degli incentivi agli interventi su edifici privati non residenziali, che finora erano esclusi dal regime.

Con queste modifiche, il Conto Termico 3.0 punta a favorire una transizione energetica inclusiva, coinvolgendo un maggior numero di soggetti e promuovendo soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale degli edifici.

Cerchi una soluzione su misura per la tua casa e i tuoi consumi?

In che modo questo articolo ti ha aiutato?